Piccolo Busto Manierista di Attis in Marmo XVI secolo
€2.600,00
Busto in marmo di piccolo formato raffigurante Attis, manifattura italiana del periodo manierista, XVI secolo.
Le sculture di piccolo formato fioriscono nel Manierismo, specialmente grazie a maestri come Giambologna, che eccelleva nel creare gruppi complessi e figure dinamiche in materiali pregiati come bronzo, marmo, argento o avorio, esplorando virtuosismo e movimento in dimensioni ridotte, un’evoluzione rispetto alla monumentalità rinascimentale. Le sculture di piccolo formato diventano popolari tra i collezionisti, fungendo da oggetti d’arte privata, da modelli per studi anatomici o da pezzi da esposizione in studi, “studioli” e camere delle meraviglie. Il XVI secolo vede la scultura di piccolo formato affrancarsi da mero prototipo per diventare un genere artistico compiuto, apprezzato per la sua complessità, il virtuosismo e la capacità di condensare idee artistiche in dimensioni intime. Si prediligono temi mitologici e allegorici, spesso legati alla riscoperta delle antichità classiche e al rinnovato interesse per i reperti romani.
Il nostro piccolo busto raffigura un soggetto estremamente raro: il dio Attis, divinità antica il cui culto si diffonde durante l’epoca romana imperiale; nato in Frigia dal demone ermafrodita Agditis e dalla figlia del fiume Sakarya, Nana, viene cacciato sulle montagne da quest’ultimo, allattato da una capra e cresciuto dai pastori. Attis diviene un giovane bellissimo, di cui si innamora Cibele, la figlia del re di Frigia. Numerose sono le leggende che girano intorno al loro amore travagliato e che vedono Attis morire e Cibele farlo risorgere e assumerlo come suo cocchiere. Il dio Attis è associato dagli studiosi a tutte divinità legate agli antichi riti di propiziazione della fecondità della terra, trovando corrispondenza in Adone, che gareggia con lui in quanto a bellezzza. Viene raffigurato come un giovane bellissimo con il berretto frigio sul capo; il suo volto ricorda quello di Antino, il favorito dell’imperatore Adriano.
Il busto è stato scolpito con un’eccezionale maestria, considerando anche le sue piccole dimensioni: i riccioli di Attis così come i tratti del volto sono minuziosamente dettagliati. La rifinitura si alterna tra lucido e opaco per dare maggiore risalto ai dettagli.
Le raffigurazioni di Attis arrivate ai nostri giorni non sono molto numerose e ritrovare l’originale da cui è stato tratto il nostro busto non è facile: lo si può confrontare con la testa conservata al Louvre o con la testa di Egnazia anche se la posizione di sbieco della testa fa pensare alla statua conservata al museo di Sarsina.
Su una base in plexiglass.
Misure
H tot cm 16,5
H busto cm 8,5
L busto cm 8
P busto cm 5
Base plexiglass cm 4 x 4
Descrizione
Chiti Stefano, esperto in beni culturali iscritto all’Albo al numero 195.
Tutti gli oggetti sono accompagnati da fattura e perizia.
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