Modesto Faustini “Ritratto di Elegante” Olio su Tela Pittura Figurativa dell’Ottocento Italiano
€18.000,00
Modesto Faustini (1839-1891), “Ritratto di elegante”, olio su tela in cornice dorata firmato in basso a destra “M. Faustini – Roma”.
Misure
tela cm 62 x 46
cornice cm 88 x 73
Questo splendido ritratto appartiene ad uno dei periodi più fiorenti dell’Ottocento italiano, in una Roma invasa da giovani pittori provenienti da tutta Europa in cerca di nuove ispirazioni e di nuovi modelli artistici. Faustini eccelle nella ritrattistica femminile, precedendo e ispirando pittori del calibro di Boldini. La giovane raffigurata è una delle sue modelle preferite, che compare anche in “Idillio pompeiano” del 1864; potrebbe essere Niny Manziana, modella e musa di numerosi pittori. Donna di grande vivacità intellettuale oltre che di grande bellezza, per il suo contributo all’arte bresciana tra Otto e Novecento le è stata dedicata una mostra nel 2021.
Modesto Faustini nasce a Brescia il 27 maggio 1839.
Rimasto orfano all’età di sei anni viene accolto nel Pio Luogo Orfani di Brescia, dove nel 1855 viene nominato direttore don Eugenio Dallola, che si accorge subito delle doti artistiche del ragazzo; decide di occuparsi della sua formazione scolastica e lo fa ammettere alla Scuola di Disegno di Brescia. Qui le sue capacità gli fanno ottenere numerose medaglie al punto che nel 1861 può entrare alla Reale Accademia di Belle Arti di Milano. Anche qui i successi sono numerosi e proprio a questo periodo risalgono i suoi primi dipinti noti. Nel 1869, grazie a un concorso indetto dal Comune di Brescia, ottiene una pensione biennale di perfezionamento a Roma.
Modesto vi giunge nel 1869; ha già trent’anni e un percorso artistico non privo di soddisfazioni. Roma è ancora parte del piccolo stato pontificio, l’ambiente artistico romano è decisamente conservatore e attardato rispetto alle istanze innovative che stanno sorgendo in altre città italiane (la Toscana dei Macchiaioli, la Napoli di Resina e Palizzi, la Milano “scapigliata”) ma ancora continua ad essere nell’immaginario di tanti giovani una meta
imprescindibile e il punto d’incontro degli artisti europei.
Il Faustini vive un momento storico delicato e la transizione dalla vecchia generazione del romanticismo ai giovani scapigliati che nel corso del secolo si staccheranno completamente dall’accademismo per seguire il credo di una pittura libera. A Roma comincia a confrontarsi con artisti provenienti da tutta Italia e dai paesi europei, in un ambiente ricco di stimoli artistici e intellettuali. La sua epoca lo lega fin da subito alla corrente dello storicismo, un esempio per tutti “L’arresto di Luisa Sanfelice” che, presentato all’Esposizione di Torino, viene acquistato dalla casa reale. Ma non mancano i soggetti della tradizione romana, una lunga serie di ciociare, ciociarelli e
cardinali che lo avevano affascinato. Le sua ambizioni e un’idea più alta della pittura lo avvicinano al neonato movimento preraffaellita. Cominciano così le importanti commesse di pittura sacra, intrise di una purezza Quattrocentesca tanto nel colore quanto nel disegno e nel concetto, tanto che a lui più che ad altri si può far riconnettere il vero preraffaelismo
moderno. Muore prematuramente nel 1891, senza riuscire a raggiungere quel secolo XX che sarà il trampolino di lancio di molti artisti italiani, Boldini in primis.
Numerosi i musei e le collezioni pubbliche e private che ospitano i dipinti di Faustini, primi fra tutti i Civici Musei di Brescia che nel 2003 hanno ospitato un’esposizione monografica dedicata al pittore.
Descrizione
Chiti Stefano, esperto di beni culturali iscritto all’Albo al numero 195.
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