Grande tela Mitologica Scuola di Utrecht o degli Italianizzanti Van Cuylenburgh ent.

5.200,00

Grande dipinto mitologico olio su tela “Diana e le sue ninfe al bagno”, scuola di Utrecht detta degli Italianizzanti. prima metà del XVII secolo, entourage di Abraham van Cuylenburgh (1620-1658).

La scena si svolge in un paesaggio boscoso dai toni cupi, sullo sfondo di un cielo plumbeo: siamo nel momento che precede la scoperta di Atteone da parte di Diana e delle sue ninfe, che stanno facendo il bagno in uno specchio d’acqua. La dea è in posizione centrale, di schiena, seminuda: la riconosciamo dalla piccola luna che porta tra i capelli e dalla faretra posta dietro di lei, oltre che dalla veste scarlatta; una ninfa gli offre una corona di fiori ma la dea sembra indicare qualcosa nella radura e le altre ninfe e satiri si girano a guardare nella stessa direzione, dove è nascosto Atteone. La scena è animata da numerosi personaggi e da una capra bianca in primo piano.
Il soggetto è tratto dalle “Metamorfosi” di Ovidio: Atteone sorprende la dea Diana e le sue ninfe mentre stanno facendo il bagno nell’acqua e la dea lo punisce per aver visto la sua nudità trasformandolo in un cervo e facendolo sbranare dai suoi cani.

La Scuola di Utrecht o pittura a Utrecht è una tradizione pittorica riflessiva, in una certa misura una caratteristica propria del periodo dal 1580 al 1630, che si ispira alla maggior parte delle ville olandesi e segnata in particolare da un artista – Abraham Bloemaert – e da un movimento – la scuola di Caravaggio. Per secoli “centro dell’arte pittorica”, Utrecht ha svolto un ruolo di primo piano in questo campo nei Paesi Bassi settentrionali nel XV e XVII secolo.
All’interno della scuola di Utrecht emerse il genere noto come “italianizzatori”, un gruppo di pittori del Nord Europa, la maggior parte dei quali olandesi, che viaggiarono in Italia e che adottarono uno stile e una tecnica simili a quelli dei paesaggisti italiani del periodo. Questi pittori soggiornarono a lungo in Italia, in particolare a Roma, e lì lavorarono. I dipinti degli italianisti mostrano paesaggi collinari immaginari, immersi in una luce limpida e spesso dorata, importata dall’Italia, e che gioca un ruolo di primo piano in queste opere. Sono popolati da piccoli personaggi che, nel caso della prima generazione di questi artisti, partecipano a scene che rappresentano per lo più soggetti biblici, mitologici o letterari. Il pittore più importante tra questi fu Cornelis Van Poelenburgh (1594/1595-1667), il cui stile fu seguito da Dirck Van der Lisse (1607-1669), Abraham Van Cuylenburgh (c. 1620-1658) e Charles De Hooch (morto nel 1638) ).
Abraham Van Cuylenburgh in particolare presenta delle similitudini con il nostro dipinto: lo sfondo scuro, il soggetto mitologico spesso legato a Diana e alle sue ninfe, la presenza di animali. Molti gli esempi tra cui: “Diana e Atteone”, già nella collezione Conrad Bugge, ora alla Galleria Nazionale Norvegese di Oslo; “Diane e le sue compagne” Galleria Reale d’Arte dell’Aia e molti altri.
Possiamo quindi attribuire con certezza il nostro dipinto alla sua cerchia, ad un pittore a lui molto vicino e che tanto ha preso del suo stile.

Ottimo stato conservativo, già rifoderato. Secondo le informazioni fornite dai precedenti proprietari, il dipinto è stato ripulito circa vent’anni fa. In cornice italiana neoclassica del XVIII secolo in legno dorato.
Il dipinto è accompagnato dalla nostra competenza di esperti riconosciuti e specializzati nella pittura antica.

Le misure
Tela 97 x 73 cm
Cornice 108 x 83,5 cm

Categoria:

Descrizione

Chiti Stefano, esperto di beni culturali iscritto all’Albo al numero 195.

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