“Ninfa nella foresta” acquerello su carta firmato Gaston La Touche.
Gaston de La Touche (1854-1913), noto anche come Gaston La Touche, è stato un pittore, incisore, illustratore e scultore francese.
Nato a Saint-Cloud nel 1854 da una famiglia originaria della Normandia, Gaston La Touche ha condiviso la sua vita tra la sua casa clodoaldiana e la tenuta Gros-Douet a Champsecret nell’Orne, ereditata da sua madre. Autodidatta, intraprende la pratica artistica contro il parere dei genitori ed espone al Salon des Artistes français nel 1874 nella sezione sculture. Alla fine è il dipinto che sceglierà. La sua carriera può essere divisa in due periodi principali. Il primo periodo, che si può definire “realistico”, è segnato dall’influenza di Emile Zola (1840-1902) – di cui illustrò Assommoir nel 1879: i temi scelti sono scene della vita quotidiana delle classi popolari, interni neri che riflettono la povertà di questo secolo come Kitchen Corner (olio su tela, collezione privata, Londra) e L’Accouchée (olio su tela, 1883, collezione privata, Londra). In questo periodo frequenta gli artisti del Café de la Nouvelle Matthieu e incontra in particolare Edouard Manet (1832-1883), di cui considera per un certo periodo di diventare allievo. In definitiva sappiamo relativamente poco delle opere di questo periodo, poiché l’artista stesso ha scelto di distruggerne gran parte con un incendio.
Il cambio di stile di Gaston La Touche sembra infatti piuttosto radicale. A partire dal 1890 iniziò a produrre dipinti luminosi su temi più gioiosi, che piacevano al pubblico. Questa rinascita corrisponde all’incontro decisivo del pittore con l’incisore Félix Bracquemond (1833-1914), suo quasi vicino di casa (Bracquemond visse a Sèvres), che considera il suo maestro e al quale rende omaggio in un doppio ritratto conservato al Musée d’ O. ‘Orsay (Bracquemond e il suo discepolo, 1906, olio su tela). La Touche è uno dei primi artisti ad esporre al nuovo Salon della Société Nationale des Beaux-Arts, di cui Bracquemond è uno dei fondatori. La sua carriera prese nuovo slancio con soggetti che corrispondevano ai gusti della società della Belle Epoque: scene ispirate ai dipinti galanti del XVIII secolo e spettacoli della vita mondana ed elegante di Parigi e Saint-Cloud. Come i suoi contemporanei, si interessa agli interni dei teatri, come nel suo dipinto L’Entracte (olio su tela, collezione privata) che trascrive chiaramente l’eleganza dei teatri parigini intorno al 1900.
La Touche è anche un acuto osservatore del dietro le quinte, dell’intimità delle coppie e dei sentimenti romantici, ad esempio in Le Pardon, ou l’éternel lie (Olio su tavola, collezione privata, Londra) dove una donna riceve le scuse di un uomo in ginocchio davanti a lei. Pervaso dalla sua attenta osservazione della natura e dell’ambiente in cui si evolve, l’artista dipinge “per ispirazione” creando dipinti dal lato talvolta fantastico. Ispirandosi ai racconti di Perrault (Le Mariage de Riquet à la houppe, olio su tela, museo d’Orsay), rappresenta anche scene uscite dalla sua immaginazione (La Rencontre au port, olio su tela, 1897, municipio di Saint Cloud) . L’umorismo non è assente nei suoi dipinti quando utilizza l’immagine della scimmia usata da Watteau e Chardin, per parodiare il ruolo del pittore (The Genius Painter, o The Famous Painter, olio su tavola, collezione privata, Londra). È con un altro animale ricorrente nelle sue scene di esterni, il cigno, che La Touche esprime malinconia e morte nei Cigni neri e nei Cigni bianchi (olio su tela, 1894, Marie de Saint-Cloud) appartenuti a Madame Gounod, vedova di il famoso compositore.
L’opera del pittore appare quindi molto varia, essendo il colore il punto comune delle sue opere successive al 1890. Una bellissima luce gialla emana dai suoi dipinti, anche in quelli più scuri come i Cigni. La sua padronanza del colore è percepibile anche negli Studi dal vivo, una serie di bozzetti colorati che l’artista aveva esposto durante la sua vita e che avevano colpito la critica dell’epoca (Studi, olio su tavola, collezione privata, Parigi). Questa serie di paesaggi continua in Veduta di Parigi – La Torre Eiffel (olio su tela, 1899, collezione privata, Londra) e Cattedrale di Chartres (olio su tela, 1899, Museo dipartimentale dell’Oise) dove gli effetti di luce ricordano Monet. C’è una spontaneità in questi dipinti che non si trova nei suoi dipinti di interni più completi e densi.
Artista colorista, La Touche dimostra anche una perfetta padronanza dell’acquerello e del pastello. Le sue opere realizzate con queste tecniche hanno un lato evanescente che corrisponde perfettamente al soggetto evocato, spirituale (La Portata della Croce, acquerello e tempera, 1893, Reims, chiesa di Saint-Niaise) o fantastico.
Queste opere lo avvicinano anche agli artisti simbolisti – anche se rifiuta questo termine. È proprio ciò che possiamo osservare nel nostro acquerello, dove il soggetto fantastico di una giovane ninfa nascosta dietro un albero fa vivere uno scorcio di bosco velato da una nebbia evanescente.
L’acquerello splendidamente conservato presenta ancora la sua cornice originale recante l’etichetta “G. La Touche”.
Misure
Acquerello cm 15,5 x 14
Cornice cm 20,5 x 19