CARLO FRANCESCO NUVOLONE (MILANO, 1609-1661) – RITRATTO DI FANCIULLA

Carlo Francesco Nuvolone (Milano, 1609-1661)

 

Ritratto di una delle figlie di Bernardo Morando

 

Olio su tela, cm 128 x 96,5 (con cornice cm 150 x 117)

 

Carlo Francesco Nuvolone è stato uno degli esponenti della scuola lombarda del XVII secolo. Fu allievo del padre Panfilo e frequentò l’Accademia Ambrosiana sotto Giovanni Battista Crespi detto il Cerano. Nella sua pittura risentiva l’influsso, oltre che del Cerano, del Procaccini e, in seguito, di Van Dyck e Rubens ma anche Guido Reni e il Guercino. La sua pittura, inizialmente tenebrosa e drammatica, subirà una svolta che lo renderà protagonista del rinnovamento della scuola milanese, verso uno stile pienamente barocco, quella “maniera nuvoloniana” che sarà seguita e imitata da innumerovoli seguaci. Al di là dei numerosissimi soggetti sacri, affreschi, pale d’altare il Nuvolone non tralascerà il soggetto profano nè tantomeno il ritratto, con il quale avrà sempre molta dimestichezza grazie sia a committenze prestigiose che a più o meno illustri esponenti della nobiltà lombarda.

 

La fanciulla qui raffigurata a figura intera si presuppone sia una delle figlie di Bernardo Morando (Sestri Ponente 1589-Piacenza 1656), di origini liguri ma trasferitosi a Piacenza nel 1604, figura importante nella vita della corte farnesiana cui lo legavano sia le attività economiche quanto la sua produzione poetica. Nel dipinto, in basso a sinistra, compare infatti uno stemma nobiliare, un’aquila bicipite nella parte superiore e una testa umana in quella inferiore, emblema araldico corrispondente proprio al ramo piacentino dei Morandi (o Morando).

La fattura dell’abito rosso-arancio con la lunga sopraveste scura trattenuta da un prezioso fermaglio, il grande collo guarnito di merletti di Fiandra datano il dipinto verso la fine degli anni ‘30 del Seicento, una preziosa precisazione cronologica in quanto è documentata nello stesso periodo la presenza di Carlo Francesco Nuvolone nei territori del ducato, come testimoniano i ritratti di Carlo Beccaria, tesoriere dei Farnese, e della moglie Giulia, databili intorno al 1640 ed attribuiti entrambi proprio a Nuvolone, del quale numerosi sono i dipinti  nella collezione privata dell’effigiato.

Del resto la garbata affabilità di questo ritratto di fanciulla ci riporta alle opere giovanili del Nuvolone di cui è significativo esempio  la Madonna col Bambino del Museo Diocesano di Milano ma anche il Ritratto di giovinetta della pinacoteca del Castello di Pavia, cui si lega per la resa assai simile della materia pittorica.

 

Il dipinto è accompagnato dall’expertise dello storico dell’arte Massimo Pirondini, uno dei massimi esperti di pittura emiliana in Italia.

 

Ha subìto un restauro di tipo conservativo presso il laboratorio Taddei Davoli di Reggio Emilia.

 

Ha la sua cornice originale in legno dorato.

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