Rilievo in Stucco Policromo e Dorato, bottega di Luca della Robbia, XV secolo

12.000,00

Madonna col Bambino, rilievo in stucco policromo, bottega di Luca della Robbia. Seconda metà del XV secolo.

Modellato a mezzo busto, il Bambino tiene in una mano il velo della madre, con l’altra sulla schiena, la Madonna che gli afferra il piede.
Questa composizione intima fu una delle più apprezzate di Luca della Robbia; Allan Marquand ha elencato nove versioni, inclusa la copia della Collezione Corsini a Firenze. Versioni si trovano anche nello stipite scolpito dell’Ospedale di Santa Maria Nuova a Firenze e nella volta di un chiostro di Santa Maria di Castello a Genova. La produzione dei primi anni di Luca fu in terracotta pigmentata con colori naturali, fu solo dopo il 1440 che iniziò a dedicarsi alla terracotta invetriata.
L’iconografia della Vergine che tiene il piede di Cristo e di Cristo che tiene il velo della madre, popolare nella pittura e nella scultura su tavola del Rinascimento italiano, deriva dalle icone bizantine.
Questo tipo di rilievi ebbe una straordinaria fortuna nell’Italia del Quattrocento: modellati da sculture in marmo o, più spesso, in terracotta utilizzando un’impronta di gesso ripresa dall’originale, venivano poi rifiniti dallo scultore e infine dipinti e dorati. Fondamentale era il ruolo del pittore: lumeggiando con l’oro le vesti o i capelli, illuminando gli occhi, dando vita agli incarnati, il pennello contribuiva ad accentuare il carattere morbido e affettuoso che contraddistingue immancabilmente queste composizioni. Ne risultò un tono di stretto naturalismo, di intimità familiare, che costituirà l’attrattiva più irresistibile di tutta questa nuova generazione di immagini sacre, che presto finirà per minare il ruolo svolto dai trittici e dalle pale d’altare di soggetto mariano nella devozione domestica. Gli studi attorno a questo ramo della scultura rinascimentale hanno evidenziato la Toscana come epicentro di questa produzione molto particolare.
Il nostro rilievo in stucco ha un motivo in rilievo chiaramente leggibile, che testimonia il fatto che si tratta di una delle prime repliche dell’originale. La policromia è ben conservata: si sono conservati gli incarnati, i colori delle vesti e, in particolare, la bella decorazione dorata dell’abito del Bambino, la cui ricchezza indica un ordine prestigioso.

Il rilievo è stato sottoposto ad un intervento di restauro conservativo comprensivo di pulitura e consolidamento dei colori originali presso il laboratorio Nike di Firenze, specializzato in restauro scultoreo a servizio del polo museale fiorentino.
E’ accompagnato dalla relazione di restauro.

Misura
Altezza cm 39
Larghezza cm 25,5
spessore massimo cm 9/10

Descrizione

Chiti Stefano, esperto di beni culturali iscritto all’Albo al numero 195.

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