Auguste CLESINGER – F. BARBEDIENNE Grande Scultura in Bronzo XIX secolo

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“Elena di Troia”, grande scultura in bronzo a patina bruna firmata alla base J.Clesinger-Rome 1864 – F. Barbedienne fonditore e recante il sigillo di riduzione meccanica Collas.

Auguste Clésinger era il figlio di Georges-Philippe Clésinger, lui stesso scultore, e professore all’Istituto superiore delle belle arti di Besançon nella Franca Contea. Iniziato alla scultura dal padre, si può dire di lui che “si è fatto da solo”, in quanto dotato sia di un talento innato quanto di un carattere burrascoso e indipendente.
Clésinger esordisce al Salone di pittura e scultura di Parigi del 1843 con un Buste du vicomte Jules de Valdahon ma diviene celebre con lo scandalo provocato al Salone del 1847, quando presentò la sua “Donna punta da un serpente”, oggi al Museo d’Orsay. Realizzata da uno stampaggio fatto su Apollonie Sabatier, la musa di Charles Baudelaire, allora amante del ricchissimo industriale belga Alfred Mosselman e grande amante dell’arte, che aveva effettuato lꞌordine, questa scultura estremamente sensuale scatenò un putiferio al Salon, facendo risuonare ovunque il nome di Clesinger. Uomo e scultore controverso, passionale, furibondo, Clesinger non accetta critiche o consigli: non ha allievi, è un artista a 360 gradi. Forte, energico, indipendente, si getta sul blocco di marmo e ne trae i suoi capolavori, troppo audaci e moderni per il suo tempo. Irritato dalla Francia, lascia Parigi per Roma, dove apre un atelier che porterà avanti fino al 1864. La sua produzione non è mai scontata nè banale: si cimenta nei busti e nei gruppi storici come in belle statue di eroine classiche, spesso interpretate dalla sua musa preferita, l’attrice Rachel Felix. Non è uno scultore dei grandi numeri, lavorando da solo spesso le sue opere sono uniche e, quando replicate da lui stesso, restano pur sempre in numero limitato. Anche la produzione in bronzo, edita esclusivamente da Ferdinand Barbedienne, è limitata.
E il caso della bella Elena di Troia, che prende forma nell’atelier romano, immaginata come una matrona romana, alta, robusta, superba, realizzata in un bronzo a patina bruna illuminato da lumeggiature dorate.

Misure
H cm 70
D base cm 20

Descrizione

Chiti Stefano, esperto di beni culturali iscritto all’Albo al numero 195.

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